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#MOVIMENTO: Fortress world – Il muro di Bush

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Articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:

1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese.

messico usa border

Dove  Tra USA e Messico. Parte dal punto più occidentale del confine (i primi piloni spuntano nell’oceano) dividendo la città di San Diego e di Tijuana, per poi proseguire verso Est, allungandosi tra El Paso e Ciudad Juarez

  Come    In costruzione. L’obiettivo è quello di coprire tutto il confine (3140km). Oggi è già la barriera di separazione più lunga del mondo. L’altezza varia dai 4 ai trenta metri.

Fu eretto, in origine, con le eccedenze militari della Guerra del Golfo, impiegando, in particolar modo, delle lamiere ondulate per piste di atterraggio. Si presenta con due barriere parallele tra le quali scorre la strada di ronda pattugliata dalla Border patrol. Può capitare che dalla parte messicana ci sia un fossato. Diversi tratti presentano tubi d’acciaio, palizzate in calcestruzzo, filo spinato e, nelle zone desertiche, ricci cechi, i tripodi in acciaio usati nella Seconda guerra mondiale per contrastare l’avanzata dei mezzi nemici.

Laddove non ci sono tripodi, si costruisce il muro che, dunque, si divide in diverse parti.

Nel 2007, nel villaggio di Arivaca, in Arizona, vengono inaugurati i cantieri per una nuova serie di barriere. Gli abitanti le chiamano Big brother: torrette altissime e iper-tecnologiche rendono superflua la presenza umana ai controlli. 1800 piloni di trenta metri con videocamere a infrarossi, sensori termici, sensori acustici, radar e droni volanti perennemente in collegamento con il centro di polizia più vicino.

Secondo alcune fonti (Quétel) il costo è di 1,5 miliardi di dollari, secondo altre (peacelink.it) si deve parlare di nove miliardi.

  Quando   Le costruzioni cominciano nel 1994 e sono tuttora in fase di avanzamento. Obama ha dichiarato come la questione del Muro non sia tra le priorità degli Stati Uniti.

  Da chi    Congresso (a maggioranza repubblicana, ma con una buona percentuale di democratici votanti a favore) e Presidente USA in carica (George W. Bush)

The wall marking the border between the  Perché  Per combattere l’immigrazione clandestina messicana e il traffico di droga.

La migrazione dal Messico agli Stati Uniti è un fenomeno che dalla fine dell’ ‘800 non si è mai arrestato. Il resto di clandestinità viene creato nel 1964 con le prime restrizioni. Ancora oggi, a Tijuana, il valico principale tra  i due Stati, ci sono due corsie autostradali che dagli USA portano in Messico e venti corsie che vanno nella direzione opposta.

Nel 2007, Hilary Clinton dichiarò come il suo Paese fosse vittima di una “domanda insaziabile” di droga proveniente dal Messico. Le barriere fanno da deterrente anche per questa piaga.

  E ora?   La popolazione a ridosso della Linea è di tredici milioni di persone. Queste non solo parlano entrambe le lingue, ma si sentono appartenenti a entrambi gli Stati, festeggiando le ricorrenze dell’uno e dell’altro e dando forma a una specie di nazione a parte chiamata Mexicamerica.

Tra i sans papier, chi può permetterselo, paga i cosiddetti coyotes per avere passaporti falsi; chi non ha abbastanza denaro se ne procura di minor qualità pregando che il poliziotto ai controlli abbia qualche diottria in meno, oppure non ne compra affatto e tenta la traversata del deserto (anche se la via dei tunnel persiste, per esempio a Nogales). Con l’avanzare del muro, i coyotes si spostano a Est e, con essi, il muro stesso.

Ogni anno, 500 mila messicani senza documenti o con documenti falsi cercano di passare il confine e solo un quarto viene individuato e fermato, mostrando non solo l’inutilità del muro (e la sua unica missione puramente elettorale), bensì anche la volontà (affatto segreta) di molti cittadini americani di avvalersi della manodopera a basso costo per i propri esercizi commerciali.

Ogni anno, si contano 400 morti, soprattutto nel deserto, ricordati con centinaia di croci affisse sul lato messicano di quello che è stato ribattezzato “muro dell’umiliazione”.

Esistono organizzazioni di volontari che aiutano i Border patrol, come per esempio i Minutemen e gli American freedom riders. Viceversa, ci sono anche volontari che si prodigano per dare una mano ai migranti messicani: gruppi come No more deathHuman borders lasciano, per esempio, delle riserve d’acqua nel deserto segnalate con bandierine azzurre poste in alto.

di Pietro Crippa

Ogni settimana, Fortress world la rubrica dedicata alla comprensione critica delle barriere erette da esseri umani contro i propri simili. Clicca qui per visionare tutti gli articoli di Fortress world.


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